I buyback americani, i dividendi italiani e le aziende sostenibili per davvero


Uno dei motivi dietro i crolli dei mercati nelle ultime settimane è che dovunque le grandi aziende hanno smobilitato i loro investimenti finanziari per procurarsi liquidità. Tutte hanno bisogno di dollari, perché i flussi di cassa in entrata si sono inceppati e serve denaro liquido “internazionale” per provvedere alle spese. Stiamo vivendo un’emergenza economica mondiale come se ne vedevano da decenni e non è certo il momento di fare i puntigliosi.

Però davanti a questo ammanco di cassa mondiale non è cattivo porsi una domanda tipica dei momenti critici: dove sono finiti i soldi? Negli Stati Uniti politici ed economisti ora lo vogliono sapere prima di tutto dalle compagnie aeree, che hanno chiesto – e ottenuto solo in parte – aiuti per oltre 50 miliardi di dollari per evitare bancarotte a catena. Gli analisti hanno guardato i loro bilanci e hanno rivelato, come ha mostrato un’analisi di Bloomberg, che negli ultimi dieci le principali compagnie aeree americane hanno speso il 96% della cassa che hanno saputo generare in operazioni di buyback.

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