Loy: due milioni di lavoratori attendono i soldi, ma l’Inps è ripartita


«La macchina sembra ripartita» dice Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’lnps: nel giro di poche settimane tutti i lavoratori che ne hanno diritto dovrebbero ricevere il pagamento della cassa integrazione e del fondo di integrazione salariale.

Qual è la causa del ritardo di queste prestazioni?

Ci sono cause esterne ed interne all’Inps. Da un lato il governo nella necessità di dare una risposta urgente alla crisi ha usato gli strumenti a disposizione, che non erano adatti a un’emergenza di questo tipo. Mentre sulla cassa integrazione ordinaria c’è una consolidata abitudine da parte delle imprese, cassa in deroga e fondo di integrazione sono molto meno utilizzati e quindi sia da parte delle aziende che da parte dell’Inps ci sono stati problemi.

Che tipo di problemi, sul lato Inps?

Per l’istituto gestire una grande massa di domande per queste prestazioni è tecnicamente complesso. Inoltre il legislatore ha scelto di coinvolgere le Regioni, inserendo un’altra complicazione. A questo si è aggiunto che gli stanziamenti previsti dal decreto di marzo si sono esauriti a inizio maggio e senza risorse l’Inps non può autorizzare pagamenti. Il risultato è che circa 2 milioni di lavoratori sui 3,8 milioni di potenziali beneficiari* non hanno avuto la prestazione. Sono persone che lavorano in aziende che non hanno potuto o voluto anticipare il pagamento della cassa integrazione.

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