Manipolazione del mercato
Il 20 gennaio del 2022 la Securities and Exchange Commission ha negato ad Arca la possibilità di quotare un ETF basato sui bitcoin.
In particolare la Sec ha spiegato che Arca non ha trovato risposte ai rischi di manipolazione del mercato e truffe già evidenziati dalla stessa commissione, che li elenca:
- rischi di wash trading, con un broker che vende le azioni e se le ricompra tramite un altro broker per falsare il mercato
- manipolazione del mercato da parte di persone che hanno una posizione di forza
- hacking della rete di bitcoin e delle piattaforme di trading
- controllo illecito della rete
- operazioni di trading basate su informazioni rilevanti non rese pubbliche oppure false e fuorvianti
- attività manipolativa che coinvolge il preseunto “stablecoin” Tether
- frode e manipolazione all’interno delle piattaforme di bitcoin
Concentrazione del mercato
Igor Makarov (LSE) e Antoinette Schoar (MIT) hanno studiato la concentrazione nel possesso dei bitcoin dalle origini ad oggi. Ne risulta un mercato estremamente sbilanciato:
We see that only 1000 clusters control three million bitcoins and the top 10,000 own more than five million bitcoins which is about a quarter of all outstanding bitcoins”.
Gli investimenti del venture capital
Nel 2020 i fondi di venture capital hanno investito a livello mondiale 11,9 miliardi di dollari sull’energia rinnovabile e 30,1 miliardi di dollari su criptovalute e blockchain, secondo i dati di PitchBook. Dei 106 miliardi investiti dal venture capital in startup europee, solo il 4% è andato all’energia rinnovabile. Dice Tony Fadell, ex manager di Apple fondatore di Nest: “Dobbiamo essere realisti, troppe persone investono in cose che non risolveranno i nostri problemi esistenziali. Investono solo sui soldi rapidi” (Nyt, 18 aprile 2022)
I consumi energetici
La città di Plattsburgh, nello Stato di New York, grazie all’energia idroelettrica dal Niagara aveva uno dei costi dell’elettricità più bassi degli Stati Uniti. Dal 2017 sono iniziati ad arrivare imprenditori per installare lì impianti per il mining dei bitcoin: nel 2018 ne apriva una a settimana. All’inizio dell’anno la città ha iniziato a dovere comprare elettricità da altre fonti. Il sindaco ha alzato il prezzo dell’elettricità per i grandi consumatori, obbligandoli a depositare in anticipo i soldi per pagare le bollette, e ha introdotto regole più severe sui rumori prodotti dagli impianti. (Mit Review, 18 aprile 2022)
Nel 2021 i ricercatori Matteo Benetton, Giovanni Compiani e Adair Morse hanno calcolato che nello Stato di New York l’attività di mining ha provocato una maggiore spesa per l’elettricità di 79 milioni di dollari per le piccole imprese e di 165 milioni di dollari per le famiglie.
In un altro studio, Benetton e Compiani hanno mostrato come i più ottimisti sulle prospettive di prezzo delle criptovalute sono gli investitori più giovani e con minori capacità di reddito.
Il sospetto di uno schema Ponzi
“Le cripto-attività rappresentano quindi strumenti speculativi in grado di arrecare gravi danni all’economia e alla società. Allo stato attuale il loro valore scaturisce principalmente dall’avidità, si fonda sull’avidità altrui e sulla speranza che questo sistema possa continuare indisturbato – finché il castello di carte non crollerà, provocando un cumulo di perdite”. (Fabio Panetta, intervento alla Columbia University, 25 aprile 2022)
Il 25 aprile 2022, sul podcast Odd Lots, Sam Bankman-Fried, fondatore e ceo della FTX Cryptocurrency Derivatives Exchange, ha ammesso che il suo business non è poi troppo diverso da uno schema Ponzi. Ha paragonato le sue piattaforme di “yeld-farming” a una scatola vuota a cui però molti hanno deciso di assegnare un grosso valore: “Questa è una scatola preziosa, come dimostrato da tutti i soldi che le persone sembrano avere deciso che ci debbano essere dentro. E chi siamo noi per dire che si sbagliano?”. Quando il presentatore gli ha fatto presente che questo sembra proprio uno schema Ponzi, lui non ha obiettato.
Le truffe
Secondo una ricerca di Chainalysis, truffatori hanno rubato 6,2 miliardi di dollari nel 2021 con imbrogli legati alle criptovalute. Un dato in aumento dell’80% sul 2020.