“Lo smartphone rende ogni cosa immediatamente disponibile e consumabile. In tal modo distrugge l’Altro, che si sottrae a qualsiasi disponibilità. La perdita dell’empatia deriva dal fatto che noi facciamo dell’Altro, del tu, un oggetto consumabile. Insieme allo smartphone ci ritiriamo in una bolla narcisistica che ci protegge dalle imponderabilità dell’Altro. La scomparsa dell’Altro è proprio il motivo ontologico per cui lo smartphone ci rende soli”.
Byong-chul Han intervistato da Repubblica