Dall’analisi dei dati della Banca d’Italia sui patrimoni delle famiglie emerge che i nuclei in cui il capofamiglia è un operaio, un impiegato o un disoccupato hanno ricevuto in eredità beni per un valore complessivo attorno ai 200mila euro, mentre quelli dove il capofamiglia è imprenditore, libero professionista o dirigente hanno eredità medie superiori ai 400mila euro.
Ma in media l’eredità rappresenta il 78% della ricchezza netta di imprenditori, liberi professionisti e dirigenti, il 108% di quella degli operai, il 98% di quella degli impiegati, il 117% di quella dei disoccupati.
“Per questo motivo, ragionando di trasmissione intergenerazionale della ricchezza, occorre mettere in rilievo quella che Esping-Andersen (2004) chiama eredità sociale, l’opportunità di acquisire un certo livello d’istruzione, occupazione e reddito — includendo in essa sia l’impatto della situazione economica della famiglia di origine sia le risorse culturale disponibili, nonché l’intensità della stimolazione genitoriale” scrive Federica Cornali su Neodemos.