Lo storico Roger Ekirch ha indagato la storia del sonno. Ha scoperto che per secoli, nel mondo preindustriale, la norma era un sonno in “due fasi”: generalmente un “primo sonno” dalle 21 alle 23, quindi due ore di veglia e poi un secondo sonno, dall’1 di notte al mattino.
Nelle due ore di veglia si faceva un po’ di tutto: studio, lavoro, socialità, preghiera, sesso.
Ha riscontrato tracce di questa abitudine in Europa, Africa, Asia, Sudamerica e Medioriente. I riscontri arrivano fino all’Antica Grecia.
La rivoluzione industriale e l’illuminazione artificiale sono i principali fattori che hanno portato all’abbandono del sonno “bifase” nel corso del XIX secolo, per quanto l’abitudine resiste in alcune aree del pianeta.