La sintesi dell’indagine su anziani e fake news di Nadia Brashier, ricercatrice di Harvard: oltre al declino cognitivo c’è un problema di analfabetismo digitale e di scarsità della rete sociale.
"La disinformazione causa gravi danni, dalla diffusione di dubbi sulla medicina moderna all'incitamento alla violenza. Gli anziani sono particolarmente sensibili: hanno condiviso più notizie più false durante le elezioni statunitensi del 2016. La spiegazione più intuitiva di questo modello dà la colpa ai deficit cognitivi. Sebbene gli adulti più anziani dimentichino dove hanno appreso le informazioni, la fluidità rimane intatta e la conoscenza accumulata nel corso di decenni li aiuta a valutare le affermazioni. Pertanto, il declino cognitivo non può spiegare appieno il coinvolgimento degli adulti più anziani con notizie false. La tarda età adulta comporta anche cambiamenti sociali, tra cui maggiore fiducia, difficoltà a individuare bugie e minore enfasi sull'accuratezza durante la comunicazione. Inoltre, gli adulti più anziani sono relativamente nuovi ai social media e potrebbero avere difficoltà a individuare contenuti sponsorizzati o immagini manipolate. In un mondo post-verità, gli interventi dovrebbero tenere conto del cambiamento degli obiettivi sociali e delle lacune nella loro alfabetizzazione digitale".