Volpe: se non accelera sulle rinnovabili, l’Italia mancherà gli obiettivi 2030


Se vuole centrare gli obiettivi di taglio delle emissioni di gas serra entro il 2030, l’Italia deve accelerare. «Il piano nazionale per l’energia e il clima prevede di aumentare di 2,5 volte la capacità di produzione di energia solare e raddoppiare quella di energia eolica. Se non si trova il modo di velocizzare i tempi per le autorizzazioni sarà difficile farcela » spiega Toni Volpe, ammini-stratore delegato di Falck Renewables, multinazionale quotata sul segmento STAR della Borsa italiana che progetta, costruisce e gestisce impianti per la produzione di energia rinnovabile. Attualmente ha una capacità installata di 1.133 MW tra Italia, Francia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Quello dell’energia verde è un settore che risente poco della crisi. Anzi: si prepara a un’ulteriore crescita sulla spinta della strategia verde della Commissione europea.

Nonostante l’emergenza Covid– 19 avete presentato la trimestrale migliore di sempre. Com’è possibile? Siamo un’azienda in crescita che sta anche allargando il perimetro della sua attività. In questa fase la crescita è centrale nella strategia industriale. Ri- spetto ai conti, Il primo trimestre include marzo come unico mese di crisi vera. La nostra attività però si è dimostrata resiliente, siamo meno condizionati dalla disponibilità di personale rispetto ad altri settori. Gli effetti si sono sentiti sui prezzi dell’energia, che nelle settimane del lockdown sono crollati. Non sui consumi: le rinnovabili hanno la priorità nel dispacciamento, sui volumi la variazione è stata minima.

Il petrolio è in forte ripresa. Succederà lo stesso con le quotazioni dell’energia elettrica? Un po’ di ripresa ci sarà, in Italia abbiamo prezzi dell’elettricità molto legati al gas più che al petrolio. Per il 2020 comunque non rivedremo con buona probabilità le quotazioni che si prevedevano prima della pandemia. Poi dipenderà dall’andamento generale dei consumi.

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