Secondo il World Economic Outlook di aprile del Fondo monetario internazionale il Pil italiano nel 2020 calerà del 9,1% per poi risalire del 4,8% nel 2021. Per l’area euro la caduta è del 7,5% e la risalita del 4,7%, per il Pil mondiale c’è un calo del 3% seguito da un rialzo del 5,8%.
Goldman Sachs nello European Daily dell’8 aprile ha previsto un crollo del 9% del Pil della zona euro, con un -11,6% per quello dell’Italia, -7,4%per la Francia, -8,9%. Nel 2021 l’Italia rimbalzerebbe con un +7,9%.
Prometeia in una stima diffusa il 27 marzo ha indicato una discesa del Pil del 6,5% quest’anno, con un rimbalzo del 3,3% nel 2021 e un +1,2% nel 2022.
Ihs Markit, in uno studio diffuso il 30 marzo, prevede un -6%, in un contesto in cui il Pil globale calerebbe del 2,8% e quello dell’area euro del 4,5%. Anche il Centro studi di Confindustria, in un’analisi pubblicata il 31 marzo, indica un crollo del 6% per l’intero 2020 se la fase acuta dell’emergenza terminerà a maggio.
Prima che l’epidemia del coronavirus raggiungesse anche il nostro Paese, le previsioni per il Pil italiano si muovevano tra il +0,3% delle ultime previsioni d’inverno della Commissione Europea fino al +0,6% indicato dal governo nella nota di aggiornamento al Def. La Banca d’Italia e il Fondo monetario internazionale si aspettavano una crescita dello 0,5%, l’Ocse dello 0,4%.